UNA RIFLESSIONE PROVOCATORIA ? O UNA VERITA’

inizia a breve il 9° Congresso CISAL
dalla fine del nostro Congresso, inizieremo la guerra per il settore delle guardie giurate :
Fin quando non ci spiegheranno perché una GPG, operaio incaricato di pubblico servizio, (perché dalla sua azione dipendono le sorti della sicurezza altrui) guadagna circa 7,25€ lordi all’ora, mentre un meccanico, semplice operaio, seppur specializzato, NON incaricato di pubblico servizio (nonostante dalle sue azioni dipendono le sorti di molte più persone) guadagna più di una GPG, noi non ci fermeremo !!!
Facciamo notare che un officina chiede all’ora circa 50,00€ di sola mano d’opera, eppure vi sono molte tipologie di officine : quelle private, quelle convenzionate, quelle delle varie case automobilistiche, ecc. ma tutte sono concordi nel mantenere ALTO il loro guadagno; eppure il settore dell’auto si dice che sia in crisi, che a causa della crisi, vi sia un utilizzo maggiore dei mezzi pubblici, eppure, il mercato dell’officina non scende.
Come si spiega allora il fenomeno opposto della VIGILANZA PRIVATA ???
Eppure dopo il DM 269/10 c.d. Decreto Maroni, ha chiarito molti dubbi su attività che prima venivano agilmente sottratte alla Vigilanza dal Portierato, oggi non è più possibile, per cui come mai il mercato della Vigilanza per restare in piedi riduce sensibilmente le proprie tariffe ?
Se oggi la Vigilanza, viste anche le modifiche al TULPS, è diventata Sicurezza complementare; se la Vigilanza si intrinseca nel tessuto sociale, affiancandosi o sostituendosi alle forze dell’ordine, come mai non riesce ad imporre il proprio costo (non guadagno) sul mercato ???
E’ mai possibile che se la legge può intervenire sull’attività degli istituti di vigilanza, non può intervenire sul costo degli stessi ?
Pensiamo ad esempio a degli sgravi fiscali per le aziende che rispettano dei protocolli sui calcoli delle tariffe che permettano il pagamento degli stipendi, contributi, tasse e sicurezza, stimate di concerto tra sindacati e aziende o loro associazioni e il Ministero del lavoro. O in qualsiasi altro modo, purchè si capisca che l’errare delle aziende ormai va sempre e solo a scapito dei lavoratori.

On maggio 10th, 2015, posted in: LA PAGINA DEL SEGRETARIO by

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